venerdì 24 luglio 2009

Ma Phil Collins ha copiato Ivan Graziani?

Tristezza: ha chiuso napster.it, il sito sul quale ho esordito come web-recensore di musica (su carta avevo emesso i miei primi vagiti -o latrati- sulla rivista di movimento "Il Nettuno").
Mi sa che è successo un po' di tempo fa, ma non me ne sono accorto subito.
E' un peccato, c'ero affezionato perché appunto gli dovevo il mio esordio, e tra l'altro gli articoli me li avevano anche pagati: da non credere.
E benché non ci collaborassi più (tralascio la storia, l'ho capita poco anche io) mi faceva piacere sapere che i miei scritti fossero ancora lì: anche perché è stato grazie a quegli articoli in rete che il direttore di sentireascoltare mi ha ammesso tra i collaboratori.
Ho deciso perciò di ripubblicarne uno, il più famoso di tutti, quello sul presunto plagio di Phil Collins ai danni di Ivan Graziani: lo definisco così perché l'ho ritrovato linkato o riprodotto varie volte in rete (sempre col mio nome, per fortuna).
Ora che la sua sede naturale, d'origine ha chiuso, mi pare giusto riportarlo a casa sua, quella dell'autore: pe' 'na volta che ho 2 grammi 2 di quasi-seguito che faccio, lo lascio andare?
L'articolo è del 2001 circa, per questo c'è scritto che la canzone di Phil Collins, del 1991, "è di una decina d'anni fa"; e tra l'altro nominavo anche Michael Jackson...


Ma Phil Collins ha copiato Ivan Graziani?

Quante volte avete sentito questa storia? Magari commentata con grandi tirate sul fatto che siamo troppo esterofili, che non consideriamo abbastanza i nostri talenti per seguire invece qualunque cialtrone straniero, che i nostri sono bravi quanto e più degli altri, tant'è che ci copiano, come Michael Jackson con Al Bano e così via. Magari avete pensato anche voi, un giorno, ascoltando la radio, che A groovy kind of love e Agnese si somigliano un po' troppo...
E dunque plagio, visto che la prima risale a una decina d'anni fa e la seconda è decisamente più vecchia.
Le cose però non stanno così, la faccenda è più complessa, e in tutta la storia Phil Collins è il piu' innocente di tutti. Ma andiamo per ordine.

Collins incide nel 1991 A groovy kind of love per la colonna sonora del film Buster di cui è anche attore protagonista. Ma il brano è una cover di un pezzo dei Mindbenders, uscito nel 1965, rifatto tra l'altro in italiano un anno dopo dai Camaleonti, con il titolo Non c'è più nessuno. Phil Collins dunque è innocente, non ha copiato nessuno, tantomeno Ivan Graziani.
Su Ivan Graziani torneremo più tardi; ora passiamo ad un'altra storia. Una mia ex ragazza mi raccontò che un giorno mentre si esercitava al piano, arrivò sua madre a dirle "Ma cosa suoni, Agnese dolce Agnese?". In realtà stava suonando un normale esercizio di pianoforte composto da Muzio Clementi, un musicista del Settecento che ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo della didattica del pianoforte, la Sonatina op. 36 n. 5. Uno dei due compositori di Groovy kind... aveva studiato piano classico ... dunque è vero che A Groovy Kind of love è un plagio, ma non nei termini in cui si crede.
Nella sezione "plagi" del sito http://www.spotmusic.it [ormai scomparso da tempo] è possibile ascoltare campioni di questo e di altri casi di somiglianze sospette o certe. A proposito di questa canzone (o di questo esercizio per piano) i curatori del sito ne segnalano anche due successive "riprese" in ambito dance, ma non essendo io in possesso di questi dischi, e non potendo quindi leggere i "credits", non so se si possa parlare di plagi, covers o rielaborazioni.
La questione a questo punto diventa: cosa ha fatto Ivan Graziani?

Ci sono varie possibilità:
1) Ha guardato nel futuro e plagiato Phil Collins (... beh ...)
2) Ha plagiato i Mindbenders
3) Ha plagiato i Camaleonti
4) Ha plagiato Clementi, ignorando che avesse già provveduto qualcun altro
5) Ha scritto casualmente una melodia uguale (...mmmm... se possibile è più improbabile dell'ipotesi 1)
6) Ha semplicemente ripreso la canzone sostituendo il testo con uno di propria composizione, esattamente come avevano fatto i Camaleonti con i Mindbenders e come mille altri gruppi beat con decine di canzoni straniere.

Per dirimere la questione, sono andato a controllare alcuni dischi di Ivan Graziani. Non essendo riuscito a procurarmi una copia dell'album originale, per l'appunto Agnese dolce Agnese, ho controllato alcune antologie e live che non mi hanno chiarito nulla. In alcuni infatti il brano e' attribuito solo a Ivan Graziani (che significa plagio, perché è come se dicesse di esserne l'unico autore), mentre su un live c'è scritto "elaborazione di Ivan Graziani", che però potrebbe essere una attribuzione successiva a una segnalazione di qualcuno.
L'unica è trovare la vecchia edizione in vinile dell'album e controllare: Ivan Graziani in persona non può più dircelo ormai da qualche anno. Quello che emerge è che a quanto pare Clementi aveva inconsapevolmente colto nel segno: prima ha scritto una hit, poi però l'ha confinata in un libro di esercizi.
Sulla pratica in uso da parte dei cantanti di copiare, invece, non è il caso di insistere: è giusto stigmatizzarla, ma in fondo il rock è musica di arrangiamento, di esecuzione, di suono, di ritmo, e solo secondariamente di composizione: al riguardo, si puo' anche fare uno sforzo ed essere "Clementi"...

(Conclusione: dopo aver scritto e pubblicato l'articolo, un lettore del sito mi segnalò che in effetti sul vinile originale la canzone era attribuita al solo Graziani. Plagio, dunque.
Ma da chi? Ipotesi 2, 3 oppure 4? A giudicare da quanto scritto sui dischi successivi, si direbbe che l'abbia ripresa alla fonte; ma non è detto, perché dicendo di averla ripresa da Clementi non avrebbe dovuto pagare i diritti, mentre se avesse detto di aver ripreso A Groovy Kind Of Love -versione inglese o italiana poco importa- avrebbe dovuto pagare i Mindbenders.
Chissà...)