martedì 18 dicembre 2012

Per un'amica che parte

Bello essere nati dopo lo Statuto dei Lavoratori: anche l'operaio poteva avere il figlio dottore;
meno essere diventati dottori dopo il '91, quando si prendevano i dottori (prima dall'Est Europa, poi anche qui) e li si metteva a fare lavori che in certi casi erano peggio dell'operaio, oppure proprio nulla (perfino se non eri figlio di operaio) - e senza potersi lamentare perché rispetto a chi è nato in certe zone continua ad andarci di lussissimo.
A me ha detto bene, ad altri meno - per ora: non si rinuncia all'idea di un grande futuro luminoso.


LA GIO’ VA.


Mai ‘na notizia com’Iddio comanda,
Maynard, John Keynes se lo semo scordato;
mai nascost’ho che veni’ in questa landa
m’ha in amicizie preziose legato.

Mai nada di buono sembra succeder
e infatti parton pur le amiche care:
mai ‘na tendenza che faccia ricreder
su questi tempi, che fanno cacare.

M’hai, Nazzareno, ascoltato? Parecchio
t’ho nominato, non solo per questo
ma in altri mille momenti in cui, mesto,
ho visto il bello finire nel secchio

- ma invano, tanto l’andazzo è evidente:
qualche fortuna (studiar, certi amici)
annega, larma* in ampio mar demente,
ma c’impedisce di dirci infelici

(semmai ‘na ‘nticchia** ruotati di balle,
in un’Europa or bella come Chtulhu:
siam giù*** ma in alto rispetto alle stalle,
pri-vilegiati e un po’ pri-si p’o culu).

Mai ‘na ricchezza de teste siffatte
è stata peggio che oggi trattata:
My na-Sharo a gratificarti batte
quel sistema che pure t’ha formata****.

Mai narcotico fu così efficace
sulle coscienze: questi non le innaffian
ma inaridiscono – non è incapace
chi non-decide così: nutre maf(f)ia.

M’ha il Natal storto saper che vai via;
certo vedremoci ancora, ciò è certo,
ma in a way è un’era, che va via,
che quasi vent’anni fa abbiamo aperto.

Migrasti a sud, esodo rovesciato,
ma in alta Italia or torni e ne so’ affranto:
m’hai narrato e fatto conoscer tanto,
che spero un poco di aver ricambiato

(ma in ampia e numerosa compagnia
io son, nel ritenermi fortunato:
poema in anafora, non poesia,
necesserebbe per dirlo adeguato).

Ma in anni, tanti, che ci conosciamo
non so se l’ho detto chiaro a dovere:
mai ‘n’altra come te, s’anche ammettiamo
che esista, ebbi d’incontrare il piacere!

E la tua nave s’arma, in altri lidi
diretta: che t’assistan numi e venti.
Lacrima inane evitiamo: deridi
‘sti guai e mollagli calci nei denti!



dicembre 2012
* Lacrima. ** Tutti conosceranno il camilleriano "tanticchia": qui uso la forma romana (anche per motivi formali della poesia). *** Come categoria: non mi riferisco all'Italia. **** L'amica fa la dj.

venerdì 7 dicembre 2012

ODE

Non si dica che noi poeti ce ne stiamo nella torre d’avorio ignari dei problemi daa ggente: sensibile al problema degli innamorati, ho scritto questa poesia proprio perché la usino per corteggiare colei che amano.


Prendetela e sfruttatela pure: vedrete che volo faranno gli slip di colei che amate, se gliela leggete. Vedrete.

ODE.


Oh, di pregio rarissimo
favolosa fanciulla!
Che dei miei scrausi giorni
riempi all'orlo il nulla!

Una di te più bella
non ho mai contemplato:
tu i miei grigi neuroni
prepotente hai squattato.

Perché belle a te pari
esiston poche cose,
non sol poche fanciulle
come te son radiose.

Che c'è pari a te bello?
Un piatto di spaghetti
spinaci e mozzarella,
o il sol rosso sui tetti;

di caffè una tazzina
su un tavolino sgombro,
o i giorni che c'è il sole
e allor più non mi adombro,

Un paesaggio di Willink,
un discoen di Leonardo;
non sol, superi pure
un quadro, di Leonardo.

Bella come un governo
di destra che va in cul,
sei bella come certi
ritmi Wall of Voodoo.

Sì, bella come un bagno
nel mar di Favignana!
Sei bella come il disco
con sopra la banana!

E più bella di quelle
che apparvero su Stryx,
sei bella come l'ultima
puntata di Twin Peaks!

O bella come togliersi
sguazzando a Quercianella
città e inverno di dosso:
ecco quanto sei bella.

O come la colonna
sonora e il film di Sur,
o come quasi tutti i
fumetti di Alan Moore.

Non so se s'è capito
quanto cacchio sei bella;
come i pezzi migliori
di Battisti e Panella.

'nzomma, sei pulcherrima
e ti spero un dì mia:
perché sei bella (e certo
ben più de 'sta poesia)!

21-23 giugno 2012