domenica 15 dicembre 2013

PIÙ COOL CHE ANIMA(L)

Questo piccolo carme metropolitano-postmoderno è pensato come una canzone: la musica dovrebbe essere un electrofunk quadrato, tipo certi Big Audio Dynamite, mentre il testo dovrebbe essere declamato ma senza tanti eccessi, né brechtiani né MGZ né, soprattutto, quei cantati tra maniaco sessuale e pazzo del rock italiano.


PIÙ COOL CHE ANIMA(L)

Ai piedi Sorropago
in cuffia gli Ex-Otago
occhiali scuri e passo mezzo figo, mezzo drago.

L'aperitivo bitter
i follower su twitter
ritorno un poco piccolo col cioccolato Ritter

M'allumo namarbòro
con gesto bello boro
non scrivo né c'ho il fisico come un Apollodoro

Converso a dita e touch,
forse ci sto too much
giustiziano Gheddafi in strada, scrivo "Limortac..."

Alto il transumo d'alcool
tra le 7 e le 2:
pure nelle metropoli
viene allevato il bue.

Novembre già ci scass
che sta a arriva' crismàs,
me fa senti' meno cristiano del capo di Hamas.

Pallotta poi Tohir
fo orari da vampir,
la noia, c'ho du scatole che sembran due menhir.

Desolazione-Hopper
mi pippo un po' di popper,
divento settebello, briscola e napoli a coppe.

Il breakbeat techno-house
dalla disco son raus,
balla l'umore, ogni ora mi fa una curva di Gauss.

Ambienti poco belli
manco Bret Easton Ellis
descrive orrori uguali agli orridi grandi fratellis.

Cervelli zitti e cosca,
stasera l'aria è fosca,
la luna è nera come quella che dà Cloris Brosca.

In strada niente light,
uno da solo sbrait,
oggi e domani neri, pure crismas poco white.

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