mercoledì 23 luglio 2014

La storia di Isacco

STORIA DI ISACCO

La porta si aprì lentamente,
mio padre entrò;
avevo nove anni.
Incombeva alto sopra di me,
i suoi occhi azzurri splendevano
e la sua voce era molto fredda.
Disse "Ho avuto una visione,
e sai che sono un uomo forte e santo:
devo fare ciò che mi è stato detto".
Così si avviò per la montagna,
lui camminava e io correvo,
e la sua ascia era fatta d'oro.

Gli alberi diventavano più piccoli
e il lago era uno specchio da signora,
ci fermammo per bere un po' di vino.
Poi buttò via la bottiglia 
che si ruppe dopo un minuto,
e pose la sua mano sulla mia.
Credetti di vedere un aquila,
ma avrebbe potuto anche essere un avvoltoio
non ho mai capito.
Poi mio padre costruì l'altare,
ha guardato dietro di sé una volta sola:
sapeva che non mi sarei nascosto.

Voi che ora costruite questi altari
per sacrificare questi bambini
non dovete farlo più.
Un piano non è una visione
e voi non siete mai stati tentati
da un demone o da un dio.
Voi che adesso incombete su di loro,
le vostre asce spuntate e sanguinanti,
non eravate lì prima,
quando giacevo su una montagna
e la mano di mio padre tremava
per la bellezza del verbo.

E se adesso mi chiamate fratello,
perdonatemi se vi chiedo
"Secondo il piano di chi?"
Quando tutto diventerà polvere,
vi ucciderò se devo
vi aiuterò se posso.
Quando tutto diventerà polvere,
vi aiuterò se devo
vi ucciderò se posso.
E pietà sulla nostra uniforme,
uomo di pace o guerriero,
il pavone fa la ruota*.

(Leonard Cohen, 1969)


* L'ultimo verso non l'ho mai capito, ma il resto mi pare abbastanza chiaro.

sabato 19 luglio 2014

LA GERUSALEMME LIBERATA

LA GERUSALEMME LIBERATA

Oh, è da prima dei tempi del Tasso
che a quella gente laggiù
c'è qualcuno che gli rompe il casso.

(Giulio Pasquali - poeta)