giovedì 27 luglio 2017

IMMIGRAZIONE, LAVORO E NATALITA’: NESSUN PROBLEMA

Leggo commenti e opinioni nei quali si esprime preoccupazione riguardo questi argomenti, ma non è proprio il caso.
Una certa quota di immigrazione la richiede non la Sinistra (o “la Boldrini”) ma Confindustria perché servono schia… pardon, gente che lavora: ma tanto coi progressi tecnologici pare che nel giro di 30 anni sparirà tipo il 40% o più dei posti di lavoro attuali, quindi non verranno più.
“Ma quei pochi posti se li prenderanno loro, perché loro sono tanti e noi pochi”, qualcuno obietterà.
Per quanto riguarda il “loro sono tanti”, bisogna prendersela anche con la Chiesa: vietare il preservativo per spopolare l’Africa con l’AIDS si è rivelata una strategia poco efficace. Sarebbe più pulito farglielo usare così ne nascono di meno.
Quanto al “pochi” e alle preoccupazioni sulla natalità, con annessi deliranti “Fertility Day” e “dipartimenti mamme”, ma di che parliamo?
Siamo SETTE MILIARDI, in Italia SETTANTA MILIONI, non siamo MAI STATI COSI’ TANTI NELLA STORIA DELL’UMANITA’: di che ci preoccupiamo?
Una volta le potenzialità produttive pro capite erano più basse, serviva più gente per quello e per evitare il rischio di estinzione; ma oggi?
Piuttosto, sarebbe bene fossimo meno, anche perché se tutti cominciano a consumare e inquinare come gli europei (o peggio i texani) il pianeta ce lo giochiamo.
Un figlio solo per ogni coppia poi avrebbe il vantaggio di ereditare da 4 nonni: pure se ognuno dei 4 lascia poco, è pur sempre buono. E in ottica di futura diminuzione del lavoro, decisamente vantaggioso.
Per cui tranqui: nessun problema, bastano un paio di accorgimenti e un po’ di pazienza ed è tutto ok.

Andate e fornicate gioiosi, con cautele.